doi 10.4129/2cis-ac-wil
Citazione/Citation
Cutini A., Chianucci F., Apollonio M., 2015 – Wild ungulates and forests in Europe: insights from long term studies in Central Italy. In: Atti del II Congresso Internazionale di Selvicoltura. Progettare il futuro per il settore forestale, Firenze, 26-29 novembre 2014. Firenze: Accademia Italiana di Scienze Forestali. Vol. 1, p. 509-517. ISBN 978-88-87553-21-5. http://dx.doi.org/10.4129/2cis-ac-wil
Title: Wild ungulates and forests in Europe: insights from long term studies in Central Italy
Titolo: Rapporti fra ungulati selvatici e foreste in Europa: riflessioni e indicazioni di ricerche decennali condotte in Italia centrale
Summary: The relationship between wild ungulates and forest has been increasingly investigated in Europe in the last few decades, a consequence of the impressive increase in wild ungulates density occurred in the continent. The issue is of great interest not only under a scientific but also under an economical and social perspective. Starting from a European perspective we examined in detail what happened in Italy where in the last two decades ungulates, and in particular deer species and wild boar, increased many fold. Consequently a considerable impact was experienced not only in conifer forest stands within protected areas but in coppice woods too. This situation needs answers not only from the forest managers but also from the scientific community heading to new and more integrated management schemes between forestry and wildlife management. At the same time any change is at risk as it is often strongly opposed by the two sides as consequence of the existing conflicts. On the basis of long term studies in the Apennines on the relationships between forest and ungulates (and predators) manly concerning ungulate population dynamics, forestry management of broadleaf woods and their interactions, we suggest possible future scenarios on the evolution of these ecosystems and make suggestions on an integrated approach in their management in order to necessary change the present approach and to give proper solutions to a new environmental challenge.
Riassunto: Il rapporto fra ungulati selvatici e formazioni forestali èstato oggetto di una crescente attenzione in Europa a partire dal secondo dopoguerra. Il tema è di interesse non solo scientifico, ma anche economico e sociale. Partendo da un’analisi a livello europeo si analizza poi con maggiore dettaglio la situazione italiana, interessata nell’ultimo ventennio da una forte espansione degli ungulati selvatici, in particolare dei cervidi e del cinghiale. Se ciò ha da un lato contribuito ad accrescere la complessità dei nostri ecosistemi forestali, favorendo anche il reinserimento e l’espansione di predatori quali il lupo, nonché la valorizzazione anche sotto il profilo economico del patrimonio faunistico, dall’altro sono emerse con forza nuove problematiche conseguenti all’aumento degli impatti sulla vegetazione e le attività agricole e forestali. Mentre fino agli anni ‘90 l’impatto degli ungulati sulle foreste era limitato alle fustaie – in particolare di conifere e nell’ambito di aree protette – nell’ultimo decennio il problema si è manifestato anche nelle aree a ceduo, ampiamente diffuse nel nostro paese e in gran parte di proprietà privata. Sulla base di ricerche multidisciplinari condotte per oltre dieci anni in ambiente appenninico sulle relazioni tra differenti forme di gestione di boschi di latifoglie da un lato e dinamiche delle popolazioni di capriolo e cinghiale e relativi impatti sugli ecosistemi forestali dall’altro, vengono svolte considerazioni sulla possibile evoluzione degli ecosistemi forestali e sulla necessità di un approccio integrato nella gestione delle risorse forestali e faunistiche, passaggio ineliminabile per dare risposte adeguate ad un problema che presenta criticità crescenti.
Keywords: silviculture, coppice, impact, forest management, wildlife management.
Parole chiave: selvicoltura, cedui, impatto, gestione forestale, gestione faunistica.