Maresi G., Battisti A., Maltoni A., Turchetti T. – Gestione dei boschi di castagno e problematiche fitosanitarie

doi.org/10.4129/2cis-gm-ges

Citazione/Citation
Maresi G., Battisti A., Maltoni A., Turchetti T., 2015 – Gestione dei boschi di castagno e problematiche fitosanitarie. In: Atti del II Congresso Internazionale di Selvicoltura. Progettare il futuro per il settore forestale, Firenze, 26-29 novembre 2014. Firenze: Accademia Italiana di Scienze Forestali. Vol. 1, p. 148-154. ISBN 978-88-87553-21-5. http://dx.doi.org/10.4129/2cis-gm-ges

Titolo:  Gestione dei boschi di castagno e problematiche fitosanitarie
Title: Chestnut wood management in relation to phytosanitary problems

Riassunto: I boschi di castagno, nel corso degli ultimi due secoli, hanno dovuto affrontare tre gravi avversità: l’ultima, la vespa cinese, di recente introduzione, si è sovrapposta al cancro della corteccia ed al mal dell’inchiostro, creando ulteriori preoccupazioni per il futuro degli impianti. Tutte e tre le problematiche sono presenti nell’intero areale del castagno e le scelte selvicolturali e gestionali non possono prescindere dalla loro incidenza e dal loro controllo. I danni causati dal “mal dell’inchiostro” compaiono finora molto localizzati e strettamente legati all’andamento climatico: però il castagno non è stato distrutto ed interventi come la ceduazione e le concimazioni organiche hanno contribuito al mantenimento dei soprassuoli colpiti. Il cancro della corteccia è ormai sinonimo di ipovirulenza in tutto l’areale: ciò ha permesso il recupero dei soprassuoli produttivi e la spontanea ripresa di quelli abbandonati, anche se pesantemente danneggiati. La vespa galligena è un ulteriore ed appariscente fattore di stress, ma il buon andamento della lotta biologica ed un paio di annate più favorevoli alla vegetazione hanno incoraggiato le speranze per il suo contenimento. La presenza dei tre parassiti si inserisce in un contesto dove l’abbandono colturale e il ripetersi di eventi meteorologici sfavorevoli sono ormai la matrice comune: le scelte gestionali volte al controllo delle problematiche fitosanitarie e al mantenimento dei soprassuoli vengono proposte e discusse.

Summary: In the last two centuries, the chestnut tree was interested by three invasive pathogens or pests: the last one, the Asian chestnut gall wasp, has overlapped the already present and common chestnut blight and ink diseases, enhancing the worries on the future of chestnut woods. Nowadays, all the three phytosanitary problems are present in the whole chestnut range and silvicultural management needs to consider them carefully. Ink disease caused limited and localized damage, strictly related to climate pattern, thus chestnut has not disappeared and its management as coppice has pre- served the species presence. Chestnut blight has been controlled in the whole of chestnut range by hypo- virulence, allowing both the recovering of productive stands and the spontaneous re-growth of abandoned ones, where chestnut is still surviving even if severely damaged. The Asian gall wasp is another very important stress factor but satisfactory results in biological control combined with favorable weather in the last years may reduce the concern. The three parasites thrive in a general context where abandonment and extreme wea- ther conditions are common, so management options are needed to reduce the damage and to allow the survival of the stands.

Parole chiave: Castanea sativa, Phytophthora cambivora, Chryphonectria parasitica, Dryocosmus kuriphilus.
Keywords: Castanea sativa, Phytophthora cambivora, Chryphonectria parasitica, Dryocosmus kuriphilus.

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