Fabbio G., Cantiani P., Ferretti F., Chiavetta U., Bertini G., Becagli C., Di Salvatore U., Bernardini V., Tomaiuolo M., Matteucci G., De Cinti B. – Adaptive silviculture to face up to the new challenges: the ManForCBD experience

doi 10.4129/2cis-gf-ada

Citazione/Citation
Fabbio G., Cantiani P., Ferretti F., Chiavetta U., Bertini G., Becagli C., Di Salvatore U., Bernardini V., Tomaiuolo M., Matteucci G., De Cinti B., 2015 – Adaptive silviculture to face up to the new challenges: the ManForCBD experience. In: Atti del II Congresso Internazionale di Selvicoltura. Progettare il futuro per il settore forestale, Firenze, 26-29 novembre 2014. Firenze: Accademia Italiana di Scienze Forestali. Vol. 1, p. 531-538. ISBN 978-88-87553-21-5. http://dx.doi.org/10.4129/2cis-gf-ada

Title: Adaptive silviculture to face up to the new challenges: the ManForCBD experience
Titolo: Selvicoltura adattativa per affrontare le nuove sfide: l’esperienza ManForCBD

Summary: Goals of the ongoing LIFE+ ‘Managing forests for multiple purposes: carbon, biodiversity and socio-economic wellbeing’ are the design and implementation of adaptive silvicultural practices aimed at: (i) maintaining growth pattern, i.e. carbon sequestration and forest health and vitality over longer life-spans, (ii) reducing outstanding structural homogeneity and symmetrical competition, (iii) promoting as well the development of levels and types of biodiversity at the operational scale of silvicultural practice, i.e. at the stand level. Basic requirement of the applied practices is their economic feasibility. All of this seems to be the basic tool to face future unpredictability and provide wider adaptive ability to uncertain scenarios. Ten experimental trials, 7 in Italy and 3 in Slovenia, were established at the purpose. Four of them, all beech forests positioned along a latitudinal gradient, are considered in this paper. Cansiglio (Veneto) aged 120- 140, Vallombrosa (Toscana) 110-160, Chiarano (Abruzzo) 70, Marchesale (Calabria) 75. The replicated experimental design compared (i) the customary practice of low to mixed thinnings over the full standing crop; (ii) the crown thinning at the older sites and the selective thinning releasing best phenotypes and removing direct crown competitors on a pre-fixed number (40-80 trees per unit area), at the younger sites. First results highlight the heavier harvesting of innovative vs. customary practice, this being allowed by the relatively high growing stocks due to full stand density. Stand structure is being moved and canopy arrangement changes as for crown texture, gaps’ fraction size and distribution. Continuous monitoring as in the adaptive management protocol will provide further elements of analysis and suggest possible adjustments in the followup.

Riassunto: Selvicoltura adattativa per affrontare le nuove sfide: l’esperienza ManForCBD. Obiettivi del progetto LIFE+ ‘Managing forests for multiple purposes: carbon, biodiversity and socioeconomic wellbeing’ sono il disegno e la realizzazione di pratiche colturali adattative per: (i) mantenere l’accrescimento del bosco, quindi la capacità di sequestro di carbonio nel soprassuolo e nel suolo e la ‘salute e vitalità’ del sistema su tempi di permanenza prolungati, (ii) ridurre la evidente omogeneità strutturale e il livello di competizione simmetrica, (iii) promuovere una maggiore biodiversità. Requisito essenziale alle pratiche colturali applicate è quello della sostenibilità economica. Questo è ritenuto essere l’approccio necessario per affrontare l’incertezza futura e realizzare una maggiore capacità adattativa a scenari non predittibili. Il progetto si attua su dieci siti, 7 in Italia e 3 in Slovenia. Si riportano qui i primi risultati relativi a quattro faggete disposte lungo il gradiente latitudinale Cansiglio (Veneto) età 120-140, Vallombrosa (Toscana) 110-160, Chiarano (Abruzzo) 70, Marchesale (Calabria) 75. Il disegno con repliche ha posto a confronto: (i) il diradamento tradizionale di tipo basso o misto sull’intera superficie; (ii) il criterio innovativo del diradamento di tipo alto nei siti di età maggiore e diradamento selettivo su un numero prefissato (40-80 soggetti) per ettaro nei siti più giovani. I primi risultati evidenziano la intensità di prelievo superiore della pratica innovativa rispetto a quella ordinaria, supportata comunque dalle provvigioni relativamente elevate per la densità piena. La struttura si differenzia e si pongono le basi per una ulteriore differenziazione. Si modificano anche tessitura, dimensioni edistribuzione relativa dei vuoti nel piano delle chiome. Il monitoraggio continuo, comeprassi nelle applicazioni di carattere adattativo, produrrà elementi ulteriori di analisi e di aggiustamento nel seguito del progetto.

Keywords: adaptive management, pro-active silviculture, environmental change, ecosystem benefits, beech.
Parole chiave: gestione adattativa, selvicoltura pro-attiva, cambiamenti ambientali, benefici ecosistemici, faggio.

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