Carrari E., Ampoorter E., Verheyen K., Coppi A., Selvi F. – Il significato ecologico delle carbonaie per la vegetazione erbaceo-arbustiva e la rinnovazione arborea delle foreste mediterranee

doi 10.4129/2cis-ec-sig

Citazione/Citation
Carrari E., Ampoorter E., Verheyen K., Coppi A., Selvi F., 2015 – Il significato ecologico delle carbonaie per la vegetazione erbaceo-arbustiva e la rinnovazione arborea delle foreste mediterranee. In: Atti del II Congresso Internazionale di Selvicoltura. Progettare il futuro per il settore forestale, Firenze, 26-29 novembre 2014. Firenze: Accademia Italiana di Scienze Forestali. Vol. 1, p. 74-80. ISBN 978-88-87553-21-5. http://dx.doi.org/10.4129/2cis-ec-sig

Titolo: Il significato ecologico delle carbonaie per la vegetazione erbaceo-arbustiva e la rinnovazione arborea delle foreste mediterranee
Title: The ecological role of former charcoalkiln sites for understorey vegetation and tree regeneration in Mediterranean forests

Riassunto: Le vecchie carbonaie rappresentano la testimonianza di una delle più antiche forme di uso del bosco da parte dell’uomo, protrattasi per secoli soprattutto nelle foreste mediterranee ed oggi scomparsa. Qui si presentano i risultati di uno studio sugli effetti di questi siti sulla diversità e la produttività della vegetazione erbaceo-arbustiva del sottobosco (< 1.3 m) e la rinnovazione delle specie arboree, in tre ecosistemi forestali ben differenziati: boschi di sclerofille, querceti decidui misti e faggete. In generale, nelle carbonaie vi è una maggior diversità di specie rispetto al soprassuolo circostante, ed esistono significative differenze floristiche fra i due ambienti. Questo è particolarmente evidente nel caso dei querceti misti, nelle cui carbonaie vi è una maggiore disponibilità di luce (PAR) che consente anche un sensibile aumento di biomassa prodotta. Nelle carbonaie è risultata presente la rinnovazione di diverse specie arboree, con individui che però non sembrano quasi mai capaci di persistere oltre i primi 1-2 anni e superare i 20 cm di altezza. Il contenuto di C e il rapporto C:N sono risultati decisamente più elevati nelle carbonaie, ma senza implicare carenza di azoto né acidificazione, probabilmente a causa dell”inerzia biologica” della frazione di carbonio derivata dal carbone. Sebbene abbandonate da decenni (o anche più), le vecchie carbonaie mantengono nel complesso condizioni particolari che ne fanno “micro-isole ecologiche” in cui si hanno processi di sviluppo della vegetazione forestale differenziati rispetto al soprassuolo circostante. Ciò suggerisce l’adozione di misure di conservazione per almeno alcuni di questi siti, soprattutto nelle aree protette.

Summary: Old charcoal kiln sites are a legacy of possibly the oldest form of anthropic use of temperate forests, continued for centuries in especially Mediterranean countries but today mostly vanished. The results of a study on the effects of these sites on the diversity and productivity of the understorey vegetation (< 1.3 m) and the regeneration of tree species in evergreen and deciduous (oak and beech) forests are here presented. In general, species diversity of the understorey was higher in charcoal kiln sites than in the surrounding stands, and significant differences in the floristic composition were found in especially oak forests. Here, kiln sites are characterized by a higher light availability (PAR), allowing for an enhanced production of understorey biomass. Also, a higher number of tree species was present in these sites, though mostly with 1 or 2 years old seedlings. The content of total C and the C:N ratio were significantly higher in kiln sites, but this did not cause a decrease of N content or soil pH, both also higher. These findings show that charcoal
accumulation in the soil does not have detrimental effects on the understorey community, including young tree seedlings. Though abandoned since decades, kiln sites are still characterized by peculiar conditions that make of them small ecological “islands” where the understorey vegetation and tree regeneration processes differ from the surrounding forest environment. This suggests that conservation measures could be adopted for some of these sites in especially protected areas.

Parole chiave: carbonaie, diversità, foreste mediterranee, rinnovazione arborea, vegetazione del sottobosco.
Keywords: charcoal sites, diversity, Mediterranean forests, tree regeneration, understory vegetation.

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